Che fiuto! I cani e l’olfatto

I nostri amici cani hanno doti sensoriali che noi umani non possiamo nemmeno immaginare. Questo vale soprattutto per l’olfatto, il senso più sviluppato del nostro amico peloso. Si pensi che il cane ha circa 225 milioni di cellule olfattive, mentre noi ne abbiamo solo 15 milioni. Un confronto schiacciante! Un cane è in grado di riconoscere un odore dopo molti anni e distingue perfettamente quello del padrone tra mille altri. Ma quali sono i segreti di questo super-potere? Scopriamoli insieme.

  • Olfatto dei cani: come funziona?

Cosa nasconde il nasone dei nostri cani? I cuccioli di cane già dopo solo una settimana di vita iniziano a sviluppare l’olfatto. Questo succede molto prima che possano vedere al meglio, e fa sì che il cane impari a contare soprattutto sugli odori per orientarsi e capire il mondo attorno a sé. Le grandi narici del cane sono in grado di ricevere l’odore che altro non è che un insieme di molecole. Queste particelle piccole e solubili entrano nel naso e si depositano nella mucosa, e da lì vengono trasformate in segnale elettrico che viene colto dal nervo olfattorio. Il cervello è l’ultimo tassello di questa catena di reazioni a cui arriva il “messaggio”, cioè quale tipo di odore, e quindi cosa, il cane stia annusando.

  • Diversi modi di annusare

I nasi dei cani non sono tutti uguali. In generale si può dire che i cani con il muso allungato riescano a sentire meglio gli odori, mentre quelli con il muso schiacciato (i carlini ad esempio) abbiano questa dote in misura minore. Anche la razza influenza il “modo” con cui il cane annusa: esistono cani con un teleolfatto e cani con un megaolfatto. Del primo tipo fanno parte i cani da caccia, che annusano con grandi inalazioni e riescono a percepire precisamente l’odore di una preda e seguirne la scia fino a trovarla. I cani a megaolfatto invece effettuano brevi inspirazioni a terra (le “sniffate”) e grazie a queste vanno alla ricerca di piccole particelle di odore, anche vecchissime! È questo il caso ad esempio dei cosiddetti “cani molecolari”, i Bloodhound: vengono usati anche per cercare persone scomparse o esplosivi. Sono in grado di memorizzare una precisa molecola di odore e di ritrovarla nell’ambiente. Dei veri detective!

  • Sentire il tempo… con il naso

Una diceria che riguarda i cani è che non siano in grado di percepire il tempo che passa. Niente di più sbagliato! È infatti provato che i cani misurino il tempo… con il naso. Non è raro che un cane sappia esattamente quando il padrone stia per rientrare a casa, e questo non ha a che fare con nessuna premonizione. Da una parte c’è la routine che rende al peloso prevedibile il momento del nostro rientro: lo associa forse a un rumore (magari quello delle chiavi o del motore della macchina) o a una sua condizione fisica (la fame ad esempio). Ma non è solo quella la misura del suo tempo, che invece passa dall’odore. Infatti il cane sa che più forte sente l’odore del padrone, meno tempo è passato (e arriverà più tardi il momento di poter giocare con il suo migliore amico). Più si affievolisce l’odore in casa, più significa che la giornata è trascorsa (e allora il cane si mette in attesa del padrone davanti alla porta).

  • Sviluppare l’olfatto: qualche consiglio

I cani sono costantemente immersi in stimoli odorosi che rendono il loro mondo un complesso sistema di “tracce”. Se nel nostro quotidiano vogliamo stimolare soprattutto il naso del cane più giovane è bene proporgli tanti tipi di cibo, ogni volta diversi, così che si diverta e impari a riconoscerne una gamma molto vasta. È possibile rafforzare anche il legame che ha con voi grazie all’odore: provate a regalargli una vostra vecchia maglia, da usare sia come gioco che per la cuccia. Attenzione però a indumenti che possono creare nel cucciolo delle brutte abitudini: alla larga calzini e scarpe, o c’è il rischio che ve li rubi quando meno ve l’aspettate!

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