Il maltrattamento e l’uccisione di animali sono puniti dal Codice Penale con pene detentive e pecuniarie.
Ma ci siamo mai chiesti cosa si verifica in conseguenza di pubblicazioni di video o immagini che rappresentano una violenza contro gli animali?
Quali conseguenze giurdiche ci sono? Esistono delle aggravanti?
Il fenomeno della crudeltà contro gli animali sul web, è un problema in realtà esistente da tempo, che colpisce tutti gli animali, non soltanto cani e gatti, ma anche animali “protetti” dalla CITES e oggetto di contrabbando.
Il caso “Angelo”, il povero cane torturato e ucciso a Sangineto (CS), nell’estate del 2016, il cui evento è stato integralmente registrato e pubblicato sul social network Facebook, ha fatto molto pensare riguardo alla necessità di regolamentare le pubblicazioni nocive contro gli animali, come del resto già da tempo è fatto per tutelare le persone.
Il pericolo concreto, è quello dell’emulazione, ossia che qualcuno possa copiare comportamenti illeciti e ripugnanti a danno degli animali, come appunto il caso di Angelo o altre pratiche che rappresentano crudeltà contro gli animali.
Attualmente, sulla base della normativa, non è prevista un’aggravante della crudeltà per la ripresa e pubblicazione di video ( o immagini) violente contro gli animali ma, tuttavia, è bene tenere presente che, come da studi di settore, per esempio del Link Italia – www.link-italia.net- tale comportamento rappresenta un indice di pericolosità del soggetto agente che, incurante ed insensibile dell’atto pubblicato e delle relative conseguenze, viene considerato appunto pericolo sotto il profilo sociale.
Valutazioni che verranno effettuate in sede processuale e, pertanto, molto importanti per la determinazione della pena.
Che cosa possiamo fare, quindi, in attesa di auspicata legge che possa prevenire e reprimere severamente casi di questo tipo?
Il consiglio pratico è quello di non condividere nè divulgare, anche se con finalità di critica e di sdegno, eventuali video \ immagini che rappresentano crudeltà contro gli animali, per evitare il pericolo di emulazione.
Segnalare subito alle Autorità quanto riscontrato, anche con denuncia, e provvedere ad informare l’Internet Service Provider (ISP) della presenza di un video pericoloso.
E’ bene sapere, inoltre, che esistono mezzi veloci e pratici per segnalare video pericolosi e chiederne la rimozione, nei limiti del tecnicamente possibile.
OIPA Italia –Organizzazione Internazionale Protezione Animali– ha stipulato un accordo con il team di esperti della società Tutela Digitale, informatici e avvocati specializzati nella eliminazione dalla rete di contenuti illeciti, avente ad oggetto la rimozione di video \ immagini \ commenti integranti un illecito palese contro gli animali, il progetto prende il nome di “Stop Viral Animal Cruelty”.
Per l’utente web è possibile segnalare un contenuto “pericoloso” al form presente sul sito dell’Associazione la quale, dopo una attenta analisi, segnalerà quanto necessario alla Società: http://www.oipa.org/italia/viralcruelty/
Ma ancora, è bene sottolineare che il pericolo sul web, in ambito di tutela degli animali, viene rappresentato anche dal fenomeno del commercio on line.
Spesso, navigano sul web è facile imbattersi in siti, anche di usi piuttosto comune, dove vengono pubblicate inserzioni per acquistare cani, gatti, animali esotici e non solo.
Nessuna legge, per il momento, purtroppo, impedisce di acquistare un animale su internet, ma è bene sapere che, come tutti gli acquisti a distanza, ci sono pericoli nascosti e poca tutela.
In particolare, si osserva che in Italia, mediante la Legge n. 201\2010, “Ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia” sussiste il reato di traffico illecito di animali da compagnia. Tale reato, è stato introdotto dal legislatore al fine di contrastare l’importazione e il traffico di cani e gatti in condizione disperate che comportano, in molte occasioni, la morte dell’animale stesso.
L’acquisto ad occhi chiusi, concorre alla tratta dei cuccioli ed allo sfruttamento delle fattrici, utilizzate come macchine da riproduzione.
Il nostro consiglio pratico? Diffidare dal commercio di animali on line e segnalare immediatamente alle Autorità eventuali illeciti presenti sul web.