Il 4 Febbraio, si celebra la ventunesima “Giornata Mondiale contro il Cancro”. Nel corso degli anni è diventata un potente movimento che ha ispirato organizzazioni, comunità e individui a promuovere la ricerca, aumentare la consapevolezza e a intraprendere azioni per ridurre l’impatto globale della malattia.
Numerosi studi clinici hanno ripetutamente confermato che la presenza di un animale da compagnia migliora la qualità della vita di tanti pazienti e non solo. E’ per questo che oggi vogliamo ricordare l’importanza della Pet Therapy.
– Cenni storici
Il termine “Pet Therapy” (“Terapia dell’animale da affezione”) nasce nel 1964 quando Boris Levinson, un neuropsichiatra infantile americano coniò il termine per descrivere l’uso di animali da compagnia nella cura di malattie psichiatriche. I pazienti erano per lo più bambini e Levinson si accorse come alcuni di loro, stabilissero con molta più facilità legami affettivi e cognitivi con il proprio cane.
– La Pet Therapy: un aiuto a quattro zampe
La Pet Therapy si dimostra particolarmente efficace nel trattamento di tantissimi disturbi: rilassa la mente e il corpo delle persone liberandole dallo stress e dal dolore fisico. La complicità con l’animale migliora lo stato mentale del paziente trasmettendo un’idea più positiva della vita.
Sono tanti i benefici della Pet Therapy: la produzione di endorfine stimolata proprio dalla presenza e dal rapporto che si instaura con l’animale, genera tranquillità e relax nel paziente e lo aiuta ad affrontare al meglio il ricovero e le terapie.
L’animale viene investito delle funzioni di co-terapeuta da affiancare alle terapie tradizionali: ciò significa che la Pet Therapy non è una terapia alternativa alle cure ufficiali bensì una co-terapia dolce che cerca di migliorare la qualità della vita dell’essere umano.
Il cane è senza dubbio l’animale che più frequentemente viene chiamato a svolgere il ruolo di co-terapeuta. E’ un animale molto socievole, in grado di dare un amore incondizionato a tutti, indipendentemente dal sesso, dall’età, dalla salute o dal ceto sociale. Queste sue caratteristiche lo predispongono a una più completa e profonda interazione con gli utenti della Pet Therapy. Il cane, inoltre, non è in grado di riconoscere e percepire un disagio psichico/fisico, quindi interagisce spontaneamente in ogni situazione.
Più che mai ora, la Pet Therapy è diventata un antidoto alla solitudine. Vivendo in casa e non potendo uscire la compagnia di ogni tipo è diventata fondamentale anche per il benessere mentale. Avere cani e gatti o qualsiasi altro animale per casa, ci ha aiutato a combattere lo stress emotivo di questo nostro nuovo quotidiano. Con i loro baci e la loro costante felicità di vederci, sono stati in grado di allontanare anche solo per un momento pensieri negativi e l’angoscia causati da questo momento difficile. Il loro amore incondizionato non ci ha mai fatto sentire soli.
Naturalmente non sono solo i cani ad allietare le giornate delle persone in degenza negli ospedali: in base a fobie ed allergie si scelgono di solito razze da affezione, cioè abituati al contatto con l’uomo come i gatti, i conigli, i criceti ma anche animali da fattoria, in particolare asini e cavalli.
E’ proprio il caso di ripeterlo: i veri amici si vedono nel momento del bisogno!