Quale cane scelgo per mio figlio?

Per un bambino crescere con un cane è un’esperienza ricca ed appagante, ma pare che per la nostra generazione, cresciuta a pane, burro e Rin Tin Tin, esista un modello ideale di cane, decisamente lontano dalla realtà. Se sei un genitore e vorresti che tuo figlio crescesse con un cane, la prima domanda che dovresti porti è: “PERCHÉ?”. “Perché desidero che comprenda il concetto di “diverso non è inferiore”, che capisca cosa vuol dire “prendersi cura”, che abbia la consapevolezza dei propri limiti, che impari ad essere empatico e a comprendere le proprie emozioni, che sappia cosa vuol dire amare incondizionatamente”. Qualsiasi risposta simile a questa può essere un buon punto di partenza, ma se nella tua mente stai ancora proiettando gli episodi di Lassie e infondo infondo credi che andrà sempre tutto bene, ti invito a provare a prenderti ancora un po’ di tempo prima di decidere definitivamente. Potrai mettercela tutta, ma non potrai mai essere certo del risultato. Come ogni relazione, anche quelle con gli animali sono uniche. Ogni individuo ha la propria personalità e non è possibile (per fortuna) prevedere con matematica certezza cosa accadrà dopo l’inserimento del nuovo membro in famiglia. Gli standard di razza possono darti un’indicazione a grandi linee, ma anche all’interno della stessa razza ci sono variazioni determinate:
-dalle scelte dell’allevatore (linee da lavoro, da esposizione o senza selezione specifica godono di notevoli differenze)
-dalla crescita del cucciolo in ambiente stimolante o deprivato (asettico box senza grandi interazioni con oggetti, colori, materiali differenti e poca socializzazione con le persone)
-da eventuali traumi o esperienze antecedenti
-dalle attitudini specifiche di quell’individuo
-dal suo personale carattere
-dall’età
-dalle condizioni di salute.
Vi sono inoltre altre variabili che entrano in gioco:
-il tempo e l’impegno del proprietario
-le modalità educative applicate
-la gestione del cane
-le personalità e le aspettative dei proprietari
-gli imprevisti legati ai problemi della vita
A questo punto potrai convenire con me che l’affermazione: “Prendi il labrador che è il cane perfetto per i bambini”, lascia alquanto desiderare. La relazione cane-bambino ha bisogno di rispettare tre criteri fondamentali: il primo è la valutazione della situazione, delle peculiarità della casa, dei componenti della famiglia, dei desideri e delle caratteristiche del bambino, il secondo è la scelta del cane con i giusti requisiti valutando il soggetto specifico, il terzo è la corretta educazione di entrambi alle regole sociali. Un bambino iperattivo e un cane ipercinetico NON sono la coppia ideale, così come un cane fobico e un bambino troppo invadente, ma un ragazzino timido e un cane che sa cercare il contatto con i giusti autocontrolli e delle buone competenze sociali, potrebbero essere la ricetta ideale per la felicità di entrambi. Un altro principio fondamentale da rispettare è la dignità degli animali, non lasciate che vengano messi nei passeggini, vestiti con gli abiti delle bambole, dipinti o che venga fatta loro ogni sorta di scorretta manipolazione (mani in faccia, code e orecchie tirate etc). I cani di piccola taglia spesso NONsono una scelta appropriata, il rischio è che siano presi poco sul serio e scambiati più per peluche che trattati come individui con caratteristiche, difficoltà e personalità proprie. In tal caso la relazione perderebbe la sua connotazione educativa, sfalsando i pilastri fondamentali che stanno alla base della scelta dell’inserimento di animale in famiglia, il cane diverrebbe più simile ad un oggetto che ad un compagno di giochi. Come ogni amico, anche il nuovo membro della famiglia deve potersi esprimere o scegliere di togliersi dall’interazione se questa non rispetta la lealtà verso l’altro. Con il termine “esprimersi” non intendo “mordere” bensì mandare segnali che indichino il suo disagio, ma su questo concetto torneremo più dettagliatamente nel prossimo articolo. Prepara tuo figlio ad una scelta consapevole, parlagli di come cambierà la sua vita, gli orari, l’attenzione condivisa con il nuovo amico. Una delle cose che mi piace consigliare è il “CARTELLONE DELLA FELICITÀ”, dove saranno segnati i compiti di ogni persona della famiglia, i bisogni di tutti e le regole del rispetto. Lo scopo del cartellone è divenire un momento comunitario, dove ognuno può esprimere i propri desideri e si può discutere sulle eventuali difficoltà future; ad esempio tuo figlio potrebbe manifestare la necessità di non vedersi rompere o portare via i suoi giochi, questa piccola esigenza personale, apparentemente innocua, potrebbe tuttavia porre le fondamenta per astio, gelosia, rabbia e rifiuto, il nuovo amico tanto sognato diverrebbe allora un nemico da odiare. Un altro importante momento è la consulenza pre-adozione con un educatore cinofilo professionista che possa valutare la situazione da un punto di vista esterno ed aiutarvi nella scelta del cane da inserire, per ovvie ragioni è importante che tutta la famiglia (bipede e quadrupede) sia presente durante la consulenza. A scelta effettuata, si inizierà a preparare la casa per accogliere il cane, buona consuetudine è il coinvolgimento dei bambini nell’acquisto o quando possibile nella costruzione del kit necessario. Le prime due settimane saranno di adattamento, per voi verso il cane, ma soprattutto per lui nella nuova situazione, i bimbi vorranno mostrare il cucciolo a tutti, portarlo a scuola, ma questo potrebbe creare dei traumi (grandi ed evidenti o nascosti al momento presente), ogni cosa ha il suo tempo, questo è un altro elemento di cui discutere, la capacità di attendere e di avere pazienza.
Se diamo loro la possibilità di farlo, i cani possono essere GRANDI MAESTRI, ma per ascoltare ciò che vogliono insegnarci gli occhi devono essere attenti, la mente aperta e il cuore sgombro di emozioni negative. Questo è quello che io ho imparato dai miei animali e che imparo tutt’oggi con l’umiltà di un allievo verso il suo grande maestro.

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