Sono ormai virali i video in cui si vedono cani o gatti che, posti davanti a uno specchio, reagiscono in modo buffo. Questo perché il rapporto tra gli animali e la loro identità è un mistero che non smette di affascinarci: vorremmo tanto sapere il nostro pet in grado di riconoscersi e avere “coscienza di sé”.
Davanti a uno specchio, cani e gatti, compiono effettivamente un riconoscimento del propriocorpo?
• Un processo cognitivo particolare
Partiamo dagli umani. La nostra capacità di riconoscerci davanti a uno specchio comporta un processo graduale e piuttosto lento: riusciamo ad avere completa dimestichezza con l’idea di “specchio” soltanto a partire dai 18 mesi, circa.
Per un animale come un gatto e un cane, dunque, si tratta di un processo cognitivo pressoché impossibile da raggiungere. Altri animali – come elefanti o delfini – hanno la capacità cerebraledi rintracciare la loro figura in uno specchio e rendersiconto del meccanismo del loro corpo riflesso.
Questo invece non può avvenire – o almeno, non del tutto – in animali come i cani e i gatti.
• Paura, ansia, stress: i pericoli di questo “gioco”
Le reazioni dei gatti e dei cani davanti a uno specchio sono così bizzarre perché è come se i nostri amici si ritrovassero davanti a un altro animale… innocuo!
Certe volte possono innervosirsi davanti alla loro stessa figura, certo (creando quel buffo cortocircuito che su internet diventa virale), ma la maggior parte delle volte i nostri pet intuiscono che quella figura lì davanti non farà loro del male. Dopo alcuni momenti di circospezione maturano una sorta di tranquillità – anche se, comunque, lo specchio esercita lo stesso un senso di qualcosa di perturbante: specialmente perhé cani e gatti non sanno che… quello che hanno davanti è uno specchio!
Una cosa fondamentale da tenere sempre a mente è quella di non stressare i pet con questo “gioco” dello specchio: loro non lo percepiscono assolutamente come un gioco. Anche quelli che reagiscono in modi non aggressivi o non spaventati, sono ugualmente sottoposti a una situazione anomala, che ovviamente non può non generare stress.
I cani e i gatti, comunque, non hanno problemi nel riconoscersi a vicenda: non hanno bisogno di specchi, perché, a differenza di noi umani, hanno un olfatto formidabile – che funziona come una sorta di “database” dove raccolgono tutte le informazioni delle figure che vivono attorno a loro!
L’unico peccato è che non possono rendersi conto di quanto… sono belli!