Indice:
- Le origini del Lagotto
- Lagotto Romagnolo: le caratteristiche distintive
- Lagotto: come prendersene cura
L’autunno è la stagione della vendemmia, dei prelibati funghi porcini e, per i più fortunati, del pregiato e profumatissimo tartufo.
Ma se possiamo portare in tavola questo prezioso tubero, dobbiamo ringraziare soprattutto i nostri amici a quattro zampe.
Sono loro, infatti, che, insieme ai loro padroni, percorrono in lungo e in largo i boschi italiani alla ricerca di questa rarità. Un aiuto indispensabile per i “trifolao”, poiché solo i cani, grazie al loro sviluppatissimo olfatto, sono in grado di individuare il tubero nascosto sotto terra.
E se si parla di cani da tartufo, è impossibile non citare il Lagotto Romagnolo, la razza più votata a questo tipo di ricerca.
Il Lagotto, però, non è solo un cane da tartufo. Al di là di questa sua straordinaria capacità, questa razza vanta moltissime altre caratteristiche, che lo rendono un cane affettuoso e fedele, perfetto per le famiglie.
Scopriamo allora di più sul Lagotto Romagnolo e sulle sue particolarità!
Le origini del Lagotto
Le origini del Lagotto Romagnolo sono davvero molto antiche, tanto che le prime tracce della sua esistenza risalgono ai tempi degli Etruschi.
Questa razza nasce nelle zone paludose a sud del delta del Po, in particolare nel ravennate e nelle pianure di Comacchio, e in origine era impiegata come cane d’acqua.
Al tempo, infatti, il Lagotto veniva utilizzato per il riporto della selvaggina volatile, soprattutto folaghe, e il suo nome, in dialetto romagnolo “Càn Lagòt”, significa proprio “cane da acqua”.
Il Lagotto era estremamente abile in questa attività grazie al suo particolare mantello, dotato di pelo e sottopelo, capace di proteggere l’animale dalle gelide acque fluviali.
In seguito alle opere di bonifica realizzate nel XIX secolo, tuttavia, le valli paludose scomparvero e non ci fu più la necessità di servirsi di un cane da riporto.
Il Lagotto seppe però “reinventarsi”: grazie al suo straordinario fiuto, questo cane iniziò ad essere impiegato sempre più spesso nella ricerca del tartufo, attività per cui è celebre e utilizzatissimo ancora oggi.
Il riconoscimento ufficiale della razza arrivò, però, solo molto tempo dopo, nel 1988, anno in cui nacque il Club Italiano Lagotto, a cui seguì, nel 1992, l’approvazione dell’ENCI e, tre anni dopo, quella dell’FCI.
Parallelamente, il Lagotto Romagnolo iniziò a diffondersi anche come cane da compagnia, riscuotendo un grande successo per merito del suo carattere dolce e della sua straordinaria intelligenza.
Lagotto Romagnolo: le caratteristiche distintive
L’aspetto
Il Lagotto Romagnolo è un cane di taglia media, ben proporzionato e dotato di un fisico forte e robusto.
La testa è di medie dimensioni, arrotondata, corredata da un muso corto, da orecchie pendenti di forma triangolare e da due grandi occhi rotondi, il cui colore può variare dal giallo scuro al marrone. La coda ha media lunghezza e si assottiglia man mano che ci si avvicina alla punta.
La caratteristica più particolare e distintiva del Lagotto è però senza dubbio il mantello.
Lanoso, riccio e uniformemente distribuito su tutto il corpo, il pelo del Lagotto può assumere varie colorazioni, che vanno dal bianco al marrone in diverse tonalità, e può presentare anche delle macchie, che si sviluppano principalmente in età adulta.
Il carattere
Il Lagotto Romagnolo è un cane dall’indole molto amichevole. Non presenta tracce di aggressività e, se socializzato fin da cucciolo, va facilmente d’accordo anche con gli altri animali.
Sviluppa un forte senso di attaccamento verso la propria famiglia, in particolare con il padrone, nei confronti del quale è estremamente leale e amorevole.
Inoltre, pur essendo un cane da lavoro, se gli si offrono le giuste occasioni per sfogare le sue energie, il Lagotto è molto tranquillo e si adatta con facilità alla vita quotidiana del “branco”.
È una razza molto vigile, ma non tende ad abbaiare, ed è particolarmente intelligente, cosa che lo rende facilmente addestrabile.
Tutte queste caratteristiche rendono il Lagotto Romagnolo un perfetto cane da compagnia per tutte le famiglie, sia quelle con bambini, sia quelle con membri anziani.
Lagotto: come prendersene cura
Il Lagotto Romagnolo non è soggetto a particolari patologie e, se proveniente da un allevamento affidabile, il rischio di sviluppare malattie genetiche ereditarie è molto ridotto.
Tuttavia, se decidi di adottare un Lagotto, dovrai prestare attenzione a due aspetti: la cura del pelo e l’alimentazione.
La cura del pelo
Il mantello del Lagotto Romagnolo è tanto bello quanto unico, ma è anche estremamente delicato.
La crescita continua del pelo e l’assenza pressoché totale di mute stagionali rendono infatti necessario ricorrere alla toelettatura con regolarità.
Se possiedi un Lagotto, o se stai pensando di adottarne uno, ricorda quindi che dovrai portarlo a tosare almeno due o tre volte all’anno.
Solitamente, il Lagotto non deve essere spazzolato né lavato con frequenza, tuttavia, al ritorno dalle passeggiate, soprattutto in autunno, è opportuno ricorrere ad una meticolosa pulizia, per eliminare ogni residuo che potrebbe essere rimasto impigliato nel folto sottopelo.
Per il bagnetto, invece, scegli uno shampoo delicato, a base di ingredienti naturali e biologici, che deterga il pelo senza irritare la cute.
L’alimentazione
Il Lagotto Romagnolo è un cane da lavoro e, come tale, necessita di molta attività fisica: passeggiate, corse, giochi e anche nuoto quando possibile (non dimentichiamoci che il Lagotto nasce come cane da acqua!) sono all’ordine del giorno, per consentirgli di sfogare tutte le sue energie.
E un cane così energico ha bisogno della giusta alimentazione, che sappia fornirgli i nutrienti necessari a mantenerlo sempre attivo e in buona salute.
Meglio quindi evitare gli alimenti industriali, spesso pieni di appetizzanti, conservanti e coloranti artificiali pericolosi per il benessere del peloso, in favore di pappe e crocchette realizzate con ingredienti naturali, ricche di vitamine, antiossidanti e sali minerali.
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Importante fonte di FOS, elementi utili a supportare il benessere della flora batterica intestinale.
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Celebre per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, indispensabile per il corretto funzionamento del sistema immunitario.
- Alga bruna
Fondamentale per garantire la salute dentale e paradontale del cane, poiché contribuisce a ridurre la formazione di placca, il tartaro e l’alitosi.
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